Il ‘buon senso’ del Pan Brioche

Il 'buon senso' del Pan Brioche

Ho fatto un pan brioche perché non avevo nulla da fare. Sono momenti rari quelli in cui il mio tempo libero si incrocia con il momento più attivo del lievito rinfrescato, così ho semplicemente capito che quella era l’occasione di sperimentare proprio uno di quei dolci che, per mancanza di ‘fortuite coincidenze’, rimando sempre a data da destinarsi.

Così decisa a cogliere l’attimo, senza minimamente conoscere le dosi indicative per questo tipo di preparazioni, e pioniera come non mai mi è capitato di essere, mi sono affidata all’istinto e al ‘buon senso di un pan brioche’.

“Perché un pan brioche avrà un buon senso!” – mi son detta…

E ho pensato: “…basta individuarlo… basta cioè immedesimarsi in un pan brioche… che sarà mai?… una pura questione di ‘sensibilità’! o forse … di buon senso?”

Così chiamato in causa anche un po’ del ‘mio buon senso’, ho optato per ingredienti imprescindibili dalla vita di un lievitato dolce e mi sono rivolta al necessario: lievito, farina, uova, burro e latte certo, se non fosse però che nel mio frigo il latte non è ‘certo’ mai. E questa è una certezza!

Ma anche in questo caso il ‘buon senso’ a non fare opera di sottomissione dallo sceriffo per pochi grammi di latte, ha prevalso sul ‘buon senso del pan brioche’ suggerendomi la sostituzione con un vasetto di yogurt naturale.

A questo punto, stabiliti gli ingredienti e una grammatura possibile, per la riuscita di una relazione funzionale tra le parti, ha avuto inizio il bello di quel ‘dialogo silenzioso’, quasi quasi ‘a occhio’ e di fiducia tra la materia dell’impasto e la sensibilità dei miei polpastrelli.

Ecco al termine dell’opera, il risultato è stato un impasto ‘sodo’: “forse troppo?” mi sono chiesta con ‘legittimo buon senso’. Ma in questo caso è intervento il ‘buon senso del pan brioche’ convincendomi ad affidare tutto al tempo: un tempo lungo e senza fretta fino ad attendere i risultati visibili e più che evidenti di un impasto gonfio e promettente. Io sono stata di parola e anche il pan brioche!

Il 'buon senso' del Pan Brioche

Per il ripieno, ho optato per una delle mie marmellate più numerose, e che da qualche anno occupano ‘abusivamente’ uno dei gabbiotti del condominio. Ogni tanto mi chiedo cosa succederà quando l’amministratrice scoprirà che uno dei locali del palazzo è diventato una dispensa. Ma per quella occasione ho studiato un comportamento e una faccia di circostanza, qualche parola di convenienza e magari mi caverò d’impaccio in qualche modo, magari regalando qualche vasetto di marmellata di troppo.

Insomma, entrando furtivamente nel gabbiotto di cui sopra, ho scelto una marmellata di gelsi e col prezioso bottino sono rientrata a casa, poi in cucina ed eccomi davanti il fornello a sciogliere la marmellata con preziosi ingredienti: mosto, polvere di caffè, cacao, cioccolato fondente e bucce d’arancio. Si tratta di un atto di pura stregoneria abruzzese che scorre nel mio sangue da generazioni e che mi ‘obbliga’ a non saltare mai questo passaggio: perché rinunciare a speziare come si deve la marmellata, è un grave atto di omissione. Ed è bene saperlo!

Se ci si è spinti fino a tanto, occorrerà prendere una posizione sulla forma che si gradisce e io dopo una serie di passaggi sono giunta al mio formato ideale: intrecciato e chiuso su se stesso come la corona di una Regina.

Il 'buon senso' del Pan Brioche

E un po’ regina mi sono sentita anch’io, quando orgogliosa dei risultati come delle mie scelte ho scoperto il buon sapore del buon senso, anche in un semplice pan brioche.

Il 'buon senso' del Pan Brioche

Per chi dovesse arrivare ad affettare questa delizia, come è successo a me, mi raccomando al buon senso di accompagnare l’assaggio con una calda tazza di tè speziato… che nel mio caso, per ovvie ragioni di cui sopra, era l’unica alternativa possibile ad un caffellatte fumante.

Il 'buon senso' del Pan Brioche

Ricetta Pan Brioche ‘del buon senso’

Ingredienti per impasto:  200 gr di farina manitoba; 200 di farina 00; 150 gr di licoli rinfrescato; 125 gr di yogurt naturale; 40 gr di burro salato; 1 uovo; 2 cucchiai di zucchero di canna; 1 cucchiaio di miele mille fiori.

Ingredienti per ripieno: 200 gr di marmellata di gelsi; 3 cucchiai di mosto (in alternativa il marsala andra benissimo); 1 cucchiaino di cannella; 1/2 cucchiaino di cacao; 1/4 cucchiaino di polvere di caffé; 2 cucchiaini di cioccolato fondente grattugiato; scorza di 1/2 arancio; mandorle a lamelle qb.

Procedimento: sciogliere il licoli nello yogurt insieme al miele. Aggiungere le farine, lo zucchero, il sale, l’uovo leggermente sbattuto e il burro. Impastare il tutto fino a raggiungere una consistenza omogenea. Poi versare tutto su una spianatoia e dare un giro di pieghe all’impasto. Collocare il tutto in una ciotola e lasciar lievitare (tutta la notte nel caso in cui si sia impastato la sera prima; tutto il giorno nel caso in cui si sia impastato la mattina presto).

Una volta raddoppiato l’impasto, stendere con un matterello dando una forma rettangolare spessa 1/2 cm. Spalmare la marmellata, precedentemente  sciolta insieme al mosto, caffé, cacao, cioccolata, cannella.

Arrotolare l’impasto e dividerlo nel senso della lunghezza. Intrecciare le due maglie ricavate e chiudere le due estremità nella forma di una corona. Se si desidera far lievitare l’impasto in altezza basterà sigillare l’impasto con i bordi di una tortiera a cerniera.

Preriscaldare il forno a 180°C e lasciar lievitare il pan brioche per 30′ circa, fino al raddoppio. Spolverare con mandorle a lamelle la superficie del dolce e infornare per 20′. Servire con una spolverata di zucchero a velo e un buon tè speziato.

Il 'buon senso' del Pan Brioche

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14 thoughts on “Il ‘buon senso’ del Pan Brioche

  • Non preparo spesso il pan brioche proprio per i motivi che dici tu, ma quando capita è una festa. Il latte manca sempre anche nel mio frigo, tranne nel giorno in cui preparo lo yogurt, che è una presenza fissa e spesso lo uso proprio come hai fatto tu (sperando che la ricetta chiuda un occhio;-) )
    La tua brioche è un capolavoro, una corona preziosa e invitante che profuma di buono. Occupare uno dei gabbiotti del condominio con i tuoi vasetti è una bella idea! Ho come l’impressione che chi di dovere, invece di chiedere spiegazioni, porterà di nascosto un po’ di pane e un cucchiaino per farci colazione… 😉
    Un bacione cara Laura e buona settimana!

  • Hai beccato una delle ricette che ho messo più volte in cima alla lista del “to do”, a volte mi riscala indietro ma io testarda la riacciuffo per il colletto e la riporto in alto, perchè sento quanto desiderio ho di provarla! Adesso tutte le volte che verrò qui ci ripenserò e sarà un valido promemoria speziato… a proposito, approvo questa versione “odorosa” e stregonesca e solo la parola “mosto” mi solletica narici e idee… 🙂 La marmellata di gelsi ho avuto l’onore di assaggiarla, un motivo in più per affermare che una colazione così a casa Russo non si dimentica!

  • Sto immaginando la morbidezza e il profumo di questo pain brioche… cioccolato, arancia, marsala e mosto: cosa volere di più dalla vita? 🙂 Anche la forma mi piace un sacco: terrò a mente l’idea!!

  • Laura, non so che dire. Forse niente avrebbe un senso. So che quella corona sembra un sogno e che, ahimè, credo che sarà di difficile replicazione. Magari facciamo che la prossima volta che ti trovi nel caso fortuito di circostanze benevole, allora facciamo che quando comincia la lievitazione, che tanto è lunga, mi dai 12 ore per raggiungerti. ( io ti porto pure una busta di latte, che a me la mattina piace bello bollente). Ti bacio.

  • Il buon senso spesso sta proprio dove non crediamo di incontrarlo.
    Questa brioche somiglia ad un caldo abbraccio, quasi a dirti che hai fatto bene a dedicarti a lei.
    E’ da un po’ che non faccio una corona dolce,mi hai messo la voglia di panificare 🙂

  • Insomma, un’intesa perfetta avete trovato tu e il tuo pan brioche, quando lui non era sicuro tu lo rassicuravi e quando non eri sicura tu lui ti ha suggerito di fare determinate scelte…vuoi mettere anche sei una cuoca bravissima e che il tuo intuito così come il tuo buon senso non ti appanno abbandonato e ti hanno permesso di creare una meraviglia di lievitato! Bravissima e le foto sono meravigliose!
    Maddy

  • Commetterei atti di stregoneria volentieri per un barattolino di marmellata di gelsi cara Laura… come miscelerei volentieri mosti, polveri e bucce per quel pan brioche… una cosa mi domando il califfo lo sa che cosa ha contribuito a creare? eh io glielo farei notare! E cmq si, il pan brioche ha sempre un buon senso, se poi é bello come il tuo, aggiungerei pure un podi saggezza…

  • E’ meraviglioso… qui da te è tutto molto avvincente, nulla nasce per caso, ogni dettaglio ha un suo perchè. La scelta degli ingredienti non è per nulla casuale (vedi yogurt al posto del latte). Sei una donna molto intelligente e dalle mani d’oro… è proprio un piacere passare da te! Un bacio e buona giornata!

  • Virginia
    Cara Virginia, hai capito benissimo l’esperienza di questo pan brioche è stato un modo per sfidare tutto il timore che in genere montava ogni volta che mi apprestavo all’idea di procedere, e ora perché mancava il latte, ora per mancanza di tempo non mi decidevo mai. E poi questo esperimento è stata una lotta di auto affermazione sul senso delle proporzioni: in genere mi piace seguire alla lettera le ricette di altri, riservando la mia curiosità solo al risultato finale; ma questa volta c’è stato un brivido in più e ti dirò che penso di averci preso gusto!:-)

    Francesca
    Cara Frà allora, tu devi pensare che la marmellata di gelsi c’è!;-) è una certezza!C’è una scorta che può sostenere sai quanti lievitati?Quindi io direi di lanciarti pure nell’operazione del lievitare che è soffice come rilassarsi e sonnecchiare tra una lievitazione e l’altra!Vedrai si tratta di una di quelle preparazioni anti stress da cui potresti separarti a fatica una volta dato inizio alle danze!:-)

    Eli
    Ciao cara 🙂 è un piacere cominciare a conoscerti attraverso i tuoi commenti ed è un piacere sapere che gradisci questa cucina, insomma ‘mi dai soddisfazione’ come ti direi a tavola se fossi una mia commensale 🙂 Fammi sapere quando sfornerai questa ricetta!

    Vaniglia
    No cara mia, non mi dispiace affatto anzi, perché so che valore dai alla ‘cattura’ del giusto scatto, come dici tu ‘quando la foto chiama’ tu devi essere pronto 🙂 e allora grazie per quello che mi dici, perché tu sai quanto sia ‘particolare’ il mio rapporto con la mia piccola amica ‘macchinetta’ 😉 Un bacio!

    Francesca Caprino
    e invece cara mia, io lo so bene cosa dire: che in tutta questa mia storia di ‘poco senso’ l’unica cosa che avrebbe senso sarebbe proprio quella del chiamarti 12 ore prima e aprirti la porta per fare una bella colazione insieme, perché io lo so che tu arriveresti!:-) Ti abbraccio!

    Manuela
    Cara Manu, ecco io avrei cercato di emulare quel tuo buon senso che ti fa sapere esattamente quanto un lievito debba essere rinfrescato per accogliere le uova e il burro e il latte. Mi piacerebbe avere polpastrelli come i tuoi che sentono la giusta idratazione di un impasto e conoscono i tempi giusti da concedere al riposo. Ma poi se mi guardo indietro e scorro l’indice dei miei lievitati in questo ricettario virtuale penso che i passi svolti sono tutti già dovuti a te, al tuo esempio e anche ai tuoi consigli…quindi mi fa piacere avere la tua approvazione non sai quanto!;-)

    Maddy
    Maddalena bella!MI piace il tuo modo di aver colto il mutuo assistenzialismo tra me e il pan brioche, ed è andata proprio così!Quanto alle foto mi viene da dirti: “senti chi parla!” Sappi solo questo che dentro una tua fotografia mi piacerebbe ‘abitarci’!:-)

    Margherita
    Cara Margherita, scrivimi pure in pvt il tuo indirizzo e riceverai direttamente dal famoso ‘gabbiotto abusivo’ un gradito pensiero da parte mia che sa di gelsi! Quanto allo sceriffo, pensa che l’altro giorno grazie a Lui e al mio tentativo di evitarlo ne è venuta fuori una torta deliziosa di pane e mele, speziate al tè… ovviamente il tè era al posto del latte!;-)

    Alessia
    Grazie mille cara, credo che il piacere del frequentarci sia reciproco anche se io sono una lettrice silenziosa, ma sappi che se dalla tua dispensa spariscono i tuoi golosi biscotti quello è un segnale del mio passaggio!;-) A presto!!!

  • Cara Laura, il latte non è mai certo nemmeno nel nostro frigorifero, ma lo yogurt sì! Non beviamo tanto latte e, quando ci serve per qualche ricetta, dopo averlo usato lo rifiliamo sempre al povero uomo di casa. Di yogurt, invece, ne abbiamo in abbondanza e non lo troverai mai senza un paio di vasi da 500g l’uno. Quindi, uno degli ingredienti del buon senso non ci manca senza dubbio. Adesso il problema è trovare qualcosa che possa sostituire egregiamente la tua marmellata di gelsi! Il pane per la prima colazione è ormai finito e ci manca un lievitato per la colazione di domani, quanto sarebbe bello una fetta di questa, una tazza di tea speziato e l’immancabile yogurt?
    A presto! Marta 🙂

  • Mimma e Marta
    Marta cara e non sai quanto mi piacerebbe in questo momento offrirti per la colazione di domani una fetta di questo dolce, però per la marmellata si può rimediare!;-) C’è un gabbiotto occupato abusivamente per conservare un’infinità di barattolini 🙂 ti scriverò in pvt per avere il tuo indirizzo!;-) Ti mando un abbraccio forte!

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