Pasta con le sarde e finocchietto selvatico

Mi sono ritrovata sulla strada del mio piatto, nel momento in cui mi sono imbattuta in un mazzolino di finocchietto selvatico che si è ‘istintivamente’ addizionato a pinoli, uvetta, sarde e voilà: pasta con le sarde!

Tornata a casa il finocchietto selvatico ha catturato la mia attenzione per il suo aspetto ‘gentile’, ma l’incanto della messa in posa è durato poco sotto l’urgenza della gola.

Se penso al passionale rapporto tra il mio palato e la cucina siciliana, una speciale preferenza è quasi sempre rivolta verso piatti a base di sarde: sarde a beccafico, sarde in saor, pasta con le sarde. E se la presenza indiscussa delle sarde dice molto della mia fedeltà tenace verso certi sapori, mi piace l’idea di ‘romanzare’ sulle ‘perdizioni’ del palato e non tralasciare tutto il resto, ad esempio: l’influsso dei contrasti agrodolci, il sentore fresco degli agrumi; la dolcezza ‘espansiva’ della cipolla e di tutto quanto  una sapienza sicula e secolare sanno ben proporre!

Ricetta (dose per 2 persone)

Ingredienti: 3hg di sarde; una manciata di pinoli (tostati); una manciata di uvetta; aglio; 3 cucchiai di pangrattato; olio evo e sale qb; finocchietto tritato.

Procedimento: versare in una padella, adatta alla mantecatura finale della pasta, l’olio (io tre, quattro cucchiai… ma per chi volesse aggiungerne un po’ di più, il piatto risulterebbe indubbiamente più gustoso) e due spicchi d’aglio schiacciati, vestiti. Accendere il fuoco e strofinare sul fondo della pentola l’aglio perché rilasci più facilmente l’aroma nell’olio caldo; a questo punto tostare il pangrattato e non appena questo risulterà colorito, aggiungere le sarde pulite e tagliate a pezzetti non troppo piccoli. Aggiungere i pinoli, precedentemente tostati, e l’uvetta. Lessare la pasta e mantecarla nel gustoso intingolo, insieme al finocchietto selvatico.

A questo punto è arrivato il momento di ringraziare tre blog (Due amiche in cucina, Buccia di limone e Radicchio di Parigi) che in momenti diversi hanno pensato di dedicare al ricetteevicende un premio intitolato “The Versatile Blogger”.

A mia volta passo il testimone agli ‘spazi’ che da qualche mese a questa parte mi ritrovo a frequentare con curiosità e interesse per vari aspetti che li caratterizzano

  1. Radicchio di Parigi, per i giri di valzer e di parole che amo intrattenere con Lucia, promettente e pericolosa come una “ragazza con la pistola” 😉
  2. Il pranzo di Babette, per le atmosfere morbide e accoglienti, le dimensioni intime pari alla poesia delle ‘bottigliette’ di  Morandi;
  3. Buccia di limone, per la nota agrumata e fresca delle ricette, per la naturale spontaneità e immediatezza di Elisa;
  4. Paciocchi di Francy,  divertente e disarmante nella generosità del rivelarsi a chi legge;
  5. La cucina imperfetta, per la dimensione domestica che trasforma il cibo nell’esperienza di una “coccola di mamma” tutta per i propri affetti;
  6. CobrizioPerla per l’estro e la vertigine della penna;
  7. Julskitchen  per la tensione emotiva della ricerca di sé, sincera senza artificio.

Sette sono i blog selezionati, non uno di più… e per una fatalità numerica, più che del caso, contengono a loro modo i sette modi di essere che sento, per qualche ragione, anche un po’ miei.

 

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