Una ‘flânerie’ a Praga

Una 'flânerie' a Praga

E’ possibile tornare da Praga con immagini ben distinte: la torre del municipio della Città Vecchia, l’orologio astrologico e il teatrino allegorico di un gruppetto di piccole statue che si animano al battere delle ore. Poi il ‘pittoresco’ del ghetto, l’irregolarità malinconica e ‘fuori tempo’ del cimitero ebraico, fino al Barocco sfacciato del quartiere di Mala Strana.

Ecco, su queste immagini può restare impigliato anche il visitatore più distratto, ma certo questo non le rende più interessanti di altre che meritano di essere prese in considerazione.

Io ad esempio ho catturato l’immagine della città, sottosopra: all’interno di una bolla di sapone! Un punto di vista molto particolare da cui ho potuto cogliere ad esempio l’aspetto ‘onirico’ di Praga: sospesa e moltiplicata nell’aria in emisferi di bolle di sapone liquido dall’effetto lente, in cui sbirciare tutti i particolari ingranditi della facciata del municipio.

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Un’altra immagine non meno meritevole di attenzione è stata quella dell’uomo ‘presunto’ sospeso nel vuoto, appeso ad una grondaia per mezzo di una mano sola… perché l’altra più comodamente era in tasca.

Una 'flânerie' a Praga

Un’immagine niente male che mi ha suggerito l’idea di sbirciare il fascino segreto di Praga ‘dall’alto’ dei suoi tetti spioventi: solo da un punto di vista così privilegiato si può cogliere l’inganno dei vicoli e delle straduzze che si stringono, si allargano, si sommano e si sottraggono inaspettatamente senza uscite possibili.

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a PragaUna 'flânerie' a Praga

.Una 'flânerie' a Praga

E così dall’alto ho apprezzato l’aspetto più sotterraneo della città che è allo stesso tempo quello più affascinante: l’incongruo spostarsi e sparire delle figure dei passanti tra movimenti di spola su e giù nell’intricato labirinto delle strade, che rendono la città perfetta al gioco dell’inseguimento inesauribile degli amanti. Tutti quelli che mi avevano descritto Praga come una città ‘romantica’ non le hanno reso giustizia: Parigi è romantica, Praga è piuttosto adatta ad accogliere amori tormentati, quelli ‘smarriti’ in cerca di asilo politico, quelli di cui è complice la nebbia.

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a PragaUna 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

E la nebbia è complice anche del ponte San Carlo e delle sue statue ‘parlanti’ ad una certa ora della notte. Da qui l’immagine del Castello si rende visibile, suggestivo e misterioso nello steso modo in cui Kafka ne parlava nell’opera omonima: carico di torri e comignoli immersi in una solitudine distante dal fermento della città. Non ho smesso un attimo di fotografarlo: forse per l’agglomerato di meraviglie in lontananza, forse per le aspettative, verso quell’altra parte di città lontana da quella ‘Vecchia’. Ma in effetti d’altra parte non vi è nulla di meno o di più interessante di quanto non si sia già ammirato, l’importante se si desidera prolungare il piacere della passeggiata è munirsi di un buon bicchiere di vin brulé da asporto come antidoto contro il freddo.

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

Sono queste le immagini che ricordo di Praga: visioni sconnesse, sospese come le marionette sbilenche che ridono per strade della città. Ho annotato idee scomposte, scritte nell’insicurezza e nell’infinito rimorso di non aver conosciuto tutto e abbastanza della bella città, scenario della flanerie più irresistibilmente innamorata.

Una 'flânerie' a Praga

Una 'flânerie' a Praga

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7 thoughts on “Una ‘flânerie’ a Praga

  • Che meraviglia Laura! Viaggiare e dare a mangiare agli occhi ne vale sempre la pena! Mi hai guidato nelle quelle stradine così accglienti con fascino mediovale di nuovo, viste e gustate parrecchi anni fa, e che piacere di tornare! 🙂
    Bellissime le foto con altro punto di vista tra una bolla e l’altra!

    Buona domenica!
    Baci!

  • E’ possibile che veda tutte le belle immagini ma resti incantata e rapita – inevitabilmente e irrimediabilmente – da quelle con le bolle di sapone? Come una bambina di 36 anni, non riesco a staccare gli occhi da quella poesia… vedere il mondo così, un po’ magico, un po’ colorato, un po’ fiabesco e surreale, mentre sullo sfondo una ragazza ride e quel sorriso racchiude tutto il Senso… questa è la lente con cui hai visto Praga, te la ricorderai sempre così, la città delle bolle di sapone! 🙂
    E su quel ponte devo tornare, con gli occhi di oggi e con tutta l’acqua che è passata sotto in questo tempo… grazie per il viaggio anche se voglio pure le parole a voce, lo sai, vero? 😉
    (e poi c’è una frase che mi ha colpito – tanto – ma non ti svelo ora quale è… o forse l’hai capita?!)

  • Praga è stata meta di una delle gite scolastiche del liceo: abbiamo visto tutto quel che di culturale c’è da vedere, come in ogni gita che si rispetti, ma mi è mancato il lato dei viaggi che più amo, ossia camminare inseguendo il bello e perdermi tra le strade, in cerca di scorci da fotografare. Mi hai messo una gran voglia di ritornare e di vivere quell’esperienza da “regista”. Hai assaggiato il trdlo? Noi lo avevamo preso nella piazza dell’orologio, dopo aver visto l’orologio in movimento! Lo sogno spesso, anche perchè non saprei come replicarlo a casa 🙂

  • Gelmina
    Ciao Gelmina cara, mi fa piacere averti prestato nuovi punti di vista per ricordare Praga 🙂 e in effetti ‘dentro’ una bolla di sapone è un bel modo di andarsene in giro per la città 😉

    Francesca P.
    Ma certo che so qual è la frase!:-) e te la ripeterò a voce al più presto e si Praga è così… per amori passionali e il ponte si presta ad incontri imprevisti ma anche ad appuntamenti ben meditati. Esattamente come Pietroburgo si presta al fascino delle ‘notti bianche’ sospese tra il sogno e il reale 🙂 Un bacio!

    Francesca
    Ciao cara e benvenuta, mi fa piacere averti portata con me!A presto!

    Virgina
    Ma certo che ho mangiato il trdlo… anzi più di uno e ripetutamente!era il dolcetto con cui mio marito si divertiva a prendersi gioco di me e della mia golosità offrendomene uno in ogni angolo della città!Per replicarlo bisognerebbe studiare un sistema… ma la vedo dura!magari studiando una forma distesa e sotto un grill, ma ci dobbiamo lavorare un po’ 😉 Ti auguro di tornare nella città dove perdersi è bello, bellissimo!

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