Insalata di arance e aringa affumicata

Insalata di arance e aringa affumicata

Il sapore delle aringhe affumicate mi incuriosisce dai tempi dell’università: quando arte e letteratura si contendevano il primato delle mie preferenze particolari. E in realtà era nell’indecisione delle mie passioni che io amavo crogiolarmi senza stabilire primati e, nonostante tutto,  senza crisi d’identità. A quelli che mi conoscevano lasciavo la possibilità di inquadrarmi secondo l’uso delle etichette di indirizzo, ‘irrinunciabili’ per tutti gli altri: ‘storico’ o ‘critico’? ‘Letterato’ o ‘filosofo’? ‘Archeologo’ o ‘filologo’. Questo era il problema!Per molti. O quanto meno, per tutti quelli che dovevano ancora capire chi essere, cosa diventare o semplicemente come presentarsi. Ma io no. Io in quel periodo mi rivolgevo ad ‘altro’, ricordo ad esempio di aver ‘studiato’ due cose distintamente: il ragazzo che in biblioteca leggeva Pessoa un tavolo più in là del mio e il pittore che nei suoi quadri ritraeva aringhe affumicate nel piatto.

E se il tempo e una certa costanza mi hanno aiutato a scoprire che Pessoa era di gran lunga più interessante del suo ‘silenzioso’ lettore, il sapore delle aringhe è rimasto inesplorato. Troppo a lungo. Almeno fino a ieri.

Mi chiedo perché. Come ogni volta mi ritrovo a scoprire certi piccoli piaceri con un certo ritardo, anche se in questi casi mi consolo facendo diventare certe scoperte inaspettate, una nuova abitudine!

Così le aringhe essenziali e ‘povere’ come amava dipingerle Chaim Soutine, nel mio piatto hanno incontrato il colore caldo delle arance e il sapore agrodolce della cucina siciliana. Si tratta di una ‘non ricetta’, di un semplice accostamento di più sapori che stabiliscono però un’intesa molto accattivante: la sapidità delle aringhe, la dolcezza della cipolla fresca, l’acidità dissetante delle arance. Ecco così ho rinfrescato il palato dalle recenti ‘abbuffate’ festive, traendone una certa soddisfazione.
Aringhe

Ricetta tratta da “La cucina siciliana” di M.T. Di Marco e M.C. Ferré

Ingredienti (per 4 persone): 4 arance non trattate; 1 aringa; 2 cipolotti freschi; 4 cucchiai di olio evo; prezzemolo; sale e pepe qb.

Procedimento: tagliare le arance a fettine sottili e disporle su un piatto di portata; unire i cipollotti affettati finemente, l’aringa tagliata a pezzetti piccoli e condire il tutto con olio evo, sale, pepe e qualche fogliolina di prezzemolo.

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12 thoughts on “Insalata di arance e aringa affumicata

  • Che aria buona di cose che conosco… le biblioteche, Pessoa e un libricino dalla copertina celeste (era “Il poeta è un fingitore”), l’odore delle arance a spicchi che mia madre ha preparato proprio ieri (però senza pesce, con le noci e il miele, le consiglierò il tuo post, ehehe) e il rifiuto delle etichette che non mi sono mai piaciute e trovo siano piuttosto inutili… perchè spesso siamo tante cose insieme ed è bello non “scegliere”…
    Mi piace il sole che hai messo nel piatto, sembra dirci che l’inverno può essere colorato e positivo, se sai vederlo e renderlo così…
    A presto… non vedo l’ora che arriva il 5 gennaio! 😉

  • Ciao Gambero, come sempre queste tue ricette, sostenute da una finissima e originale narrazione, “condite” da foto magnifiche, fanno “viaggiare”! E’ per questo che ti leggo, con gusto, annoiandomi mortalmente altrove 🙂 A presto, e non lasciarci troppo a bocca asciutta!!!
    BM

  • Chiara
    Per me le aringhe sono state invece proprio una bella scoperta!Palato fine tuo marito!;-) un bacio enorme!

    Francesca
    Le biblioteche un bel incontro tra personaggi reali e quelli del libri, diciamo che io ero lì apposta… ecco a distanza di dieci anni si può dire?;-) Io me ne andavo in giro con ‘il violinista pazzo’ di Pessoa un buon pretesto per attaccare bottone, non solo per nobilitare lo spirito!:-) L’insalata di arance l’ho sempre adorata, ma le aringhe Frà non sai quanto l’hanno impreziosita, prova e vedrai!

    Barbara
    Grazie cara mia 🙂 bhè l’inserto artistico chiamava forte la mia amica Martusciello!;-)

  • Questa tua ricetta mi ricorda tantissimo le aringhe mangiate proprio di recente in Danimarca (senza le arance). Figurati che a me il pesce non sempre piace, l’ho scoperto sul tardi, diciamo. Ma le aringhe ho imparato ad apprezzarle grazie agli amici danesi, vedi un po’. Parlero’ loro della ricetta siciliana, si’ perché viaggiare da nord a sud puo’ solo essere un vero piacere 🙂 Baci di fine anno a te cara!

  • Donatella
    Cara Donatella e si io direi che questo ‘ponte’ dalla Danimarca fino alla Sicilia mi piace tanto: esporta esporta pure la ricetta e fammi sapere se i tuoi amici apprezzeranno!:-) a te un caro saluto e un augurio affettuoso per l’arrivo del nuovo anno!

  • Il lettore silenzioso della poesie di Pessoa, giustamente ti incuriosiva
    nella biblioteca dell’università, visto la tua età di allora, ma per fortuna
    la passione per l’arte non ti ha fatto dimenticare Le aringhe di Schaim
    Soutine con i risultati che vediamo.
    Hai fotografato un sole dolce in in delizioso piattino arricchito da aringhe
    saporite. I tuoi soliti accostamenti incredibili, dal risultato sempre …….
    azzeccato! Brava, complimenti alla fantasia!!!!!! Buon anno ai gamberi!

  • Antonella
    cara Antonella la verità è che la mia curiosità per i ‘lettori’ in cui mi imbatto in metro, sui treni, in ascensore, sulle scale mobili, insomma ovunque mi capiti di transitare, mi coinvolge sempre… e ancora oggi! l’unica cosa che ho capito è che posso evitare di innamorarmi ogni volta 🙂 immagino che ad affascinarmi sia la condizione di ‘sospensione’ di chi resta impigliato ‘tra le righe’ di un libro ed è questo genere di persone che io mi ritrovo a fissare senza controllo e ‘senza educazione’ 😉 Un bacio!!!

    Carlotta
    Ciao Carlotta!mi fa piacere ti piaccia questa combinazione. Un augurio speciale anche a te!

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