Torrone bianco con noci e nocciole all’ aroma d’arancio

Torrone bianco con noci e nocciole all' aroma d'arancio

Cosi presa a rispettare scadenze improrogabili, anche quest’anno ho perso la mia occasione di preparare l’albero di Natale, che se il mio santo marito e il caro amico Paolo non avessero organizzato il solito ‘rendez-vous’ per gli addobbi natalizi, oggi non avrei goduto i colori e le luci a intermittenza del Natale, ormai alle porte.

In cucina invece no. In cucina il Natale si respira da un po’: qualche giorno fa ad esempio il Natale si è palesato nelle cupole lucide di cioccolato fondente di ben due Parrozzi perfettamente panciuti come tradizione abruzzese vuole. Poi è stata la volta dei ‘caggionetti’ e del Natale che sa di mandorle tostate, marmellata d’uva e mosto cotto.

Oggi, invece, il Natale si è presentato in lingotti di torrone bianco a pasta morbida, una ricetta già collaudata e che in questo caso ho voluto personalizzare all’aroma d’ arancio e con le noci e le nocciole del mio albero, al posto dei pistacchi.

Così ecco con un alberello stilizzato, poggiato al rocchetto di filo rosso delle mie confezioni ‘fai da te’, forse forse riesco a lasciare un po’ di Natale anche qui. E per essere più convincente magari scarto per gli ‘ospiti’ dell’ultimo minuto la mia proposta di torrone artigianale. Lascio tutto qui, in regalo, a chiunque volesse rubare al volo l’idea di un dolce in più da servire in questi giorni o da regalare a parenti e amici.

Ricetta ispirata al “Torrone casalingo al miele” di Mariuccia Ferrero tratta da “La cucina italiana” n. Dicembre 2010)

Ingredienti (per 1kg di torrone in due stampi da plum cake da 500 gr): 300 gr di noci bio; 130 gr di nocciole bio; 50 gr di mandorle bio; 230 gr di zucchero semolato; 80 gr di acqua; 100 gr di miele d’acacia; 40 gr di albume; 2 fogli di ostia; sale; buccia grattugiata di 1/2 arancio non trattato.

Procedimento ( tempi 1h e 20’ più riposo): in una ciotola in acciaio montare a neve l’albume con un pizzico di sale. Cuocere lo zucchero con 80 gr di acqua fino a 110° C e portare a bollore il miele. Riavviare l’impastatrice e unire all’albume, prima lo zucchero e subito dopo il miele. E’ molto importante che vengano aggiunti subito, appena raggiunte le temperature indicate. Impastare per 40-45’ minuti, ma anche meno: tutto dipende dalla ‘lavorabilità’ consistenza che si raggiunge. L’impasto dovrà risultare bianco, lucido e giustamente consistente, ma cremoso. Nel frattempo dopo circa 30-35’ di lavorazione, scaldare in forno a 100° C e mandorle, le nocciole e noci. Spegnere l’impastatrice e unire la frutta secca calda: questo accorgimento è molto importante per non far abbassare rapidamente la temperatura dell’impasto. Mescolare con una spatola perché tutto si amalgami perfettamente. Foderare uniformemente uno stampo (tipo cake) con fogli di ostia, versare il torrone, poi livellarlo, coprirlo con altri fogli di ostia. Appoggiatevi sopra dei pesi che possano eliminare la presenza di vuoti e che possano compattarlo bene. Mettere il torrone in un luogo fresco a indurire per alcune ore. Servirlo tagliato a piccoli pezzi, a fine pasto come accompagnamento al caffè o a un vino dolce ‘da meditazione’.

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5 thoughts on “Torrone bianco con noci e nocciole all’ aroma d’arancio

  • Mi lasci senza parole. Davvero. E’ da favola! Il torrone me lo devono levare di torno da quanto ne mangerei. E sinceramente pensavo fosse più impegnativo farlo. Ma sono solo convinzioni, per superarle non resta che rimboccarsi le maniche e dare libero sfogo alla creatività. Te dici di servirlo a fine pasto…ed è giustissimo…ma quando gironzoli per casa, magari aspetti che venga su il caffè…che non ci sta bene?! 😉 Ti auguro buone feste piene di cose buone!
    Un bacio

  • Cara Laura, sono quasi sicura di riuscire a percepire tutti i profumi che stai ricreando nella tua cucina.
    Io come te l’ho visto arrivare quasi di corsa questo Natale, ma adesso comincio a sedermi e a godermene un po’…a partire dal tuo torrone!
    Buon Natale, ti abbraccio forte!

  • Non sai quanto amo il torrone e pensa che è uno dei primi cibi che mi vengono in mente quando penso al Natale: non manca mai da noi, sia quello tradizionale che quello morbido, e nonostante il pranzo di Natale c’è sempre spazio per un pezzetto di torrone. Anni fa quello morbido era il mio preferito, oggi invece prediligo quello tradizionale: mi piace sgranocchiarlo insieme al caffè, anche a merenda nei giorni che seguono il Natale, quando le luci pian piano si spengono e rimangono solo i ricordi della festa. Un anno ho preparato quello morbido e quanto era buono! Con le nocciole e la buccia di arancia deve essere poesia… Me lo segno, tanto il torrone è buono anche dopo Natale!
    Buone feste e un bacione!

  • Arrivo in punta di piedi, perché a quest’ora c’è il rischio che possa svegliare tutta la casa!
    Apro con cautela la scatola che contiene questi dolci pensieri e ne prendo un pezzetto piccolo, piccolo ( che chi la detto non possa andare bene anche a colazione ?! )… ma me lo godo fino all’ultima briciola, mandorla, nocciola o zucchero che sia!
    Sempre in totale silenzio vedo via, appagata nei sensi e ben disposta verso l’inizio di giornata. Però non dimentico di lasciare un biglietto sopra la scatola accuratamente richiusa (un po’ come fossi il Babbo Natale della situazione ) … ” A queste abili mani auguro un Natale dolce quanto il torrone che ho assaggiato. Passa delle bellissime feste cara Laura e a presto”!

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