Si tratta di dolci natalizi tipici della tradizione abruzzese: ravioli dolci fritti dall’impasto povero e friabile al palato, con un ripieno che varia secondo gusti e provenienza : così accade che nelle zone del teramano il ripieno è composto da pasta di castagne, mandorle tritate, cioccolata fondente, buccia di limone, rum, miele, cannella; nella provincia di Chieti e Pescara, invece, il ripieno è un impasto dolce di marmellata di uva nera di Montepulciano (la ‘Scrucchiata’), mandorle e noci tostate e macinate, cannella e cacao. A Natale i caggionetti si moltiplicano e girano nelle case, portati in dono, distinguendosi nelle varianti proprie della famiglia di provenienza; il mio palato per un’affezione tutta particolare ai sapori dell’infanzia, resta fedele a quelli ripieni di marmellata d’uva : impalpabili e croccanti mantengono la loro consistenza caratteristica e, pur essendo fritti, si conservano fragranti per giorni!
La ricetta è quella che da sempre si è ripetuta nella famiglia di mia madre e che mia zia Margherita non esita a ripropone ogni anno a Natale: suoi sono i dolci della foto e io, questa volta mi sono limitata a mangiare.
Ingredienti (Le dosi indicate si riferiscono a 3-4 vassoi pieni, se si decide di dimezzare la dose basterà non eliminare l’uovo, utilizzandone uno di piccolo formato)
Per la pasta
– circa 1 kg. di farina
– un bicchiere d’acqua
– un bicchiere di olio di semi di mais
– un bicchiere di vino bianco secco
– un uovo intero
– olio d’arachidi per la frittura
Per il ripieno
– 1Kg di marmellata d’uva (la scrocchiata)
– ½ kg di mandorle pelate, tostate e tritate
– cannella in polvere
– buccia grattugiata di un limone non trattato
– 1cuccchiaino di caffè in polvere
– 2 cucchiai di cacao amaro
– 2 cubotti alti di cioccolato fondente grattugiato
– zucchero a velo
Preparazione
Preparare il ripieno dal giorno prima perché l’impasto si insaporisca di più. Mescolare la marmellata con le mandorle pelate, tostate e ridotte in una piccola granella con l’aiuto di un robot da cucina; a questo punto aggiungere nell’ordine: una generosa spolverata di cannella in polvere; la buccia grattugiata di un limone non trattato; il caffè, il cacao, il cioccolato e lasciar riposare in un luogo fresco per tutta la notte.
Impastate la farina con l’olio, il vino e un po’ d’acqua, fino ad ottenere un impasto senza grumi. A questo punto stendere l’impasto in una sfoglia molto sottile, e procedere esattamente come si farebbe nella preparazione dei ravioli : posizionare sulla pasta un cucchiaino o due di impasto, piegate il tutto e sigillare il ripieno nella pasta rifilando con una rotellina taglia pasta i bordi di ogni dolcetto. A questo punto i caggionetti sono pronti per essere fritti: per quest’ultima operazione consiglio l’uso dell’olio di arachidi ideale per la sua proprietà a raggiungere i 180° necessari per una corretta frittura degli alimenti. Servire, con una spolverata di zucchero a velo.
😉
Devono essere davvero squisiti, la marmellata d’uva poi è unica!!!
Ti ho inserito tra i blog che seguo!!!
Giuliana
Grazie, anche la Cucina Imperfetta è tra i link del Gambero!;-)
Grazie per la visita, ricambio volentieri, bellissimo il blog! Questi dolci mi ispirano proprio, sai che non ho mai provato la marmellata d’uva? Deve essere squisita. Grazie dell’idea, Babi
Grazie Babi!La marmellata d’uva è squisita, e ammorbidita con altri aromi: cioccolato fondente, caffè, cannella, buccia grattugiata di arance, è un ottimo ripieno anche per altri dolci!A presto!
Io li ho mangiati spesso, sono veramente ottime specialità natalizie che fanno onore all’Abruzzo. Molto belle le foto che li esaltano, complimenti!!!!!
Grazie Antonella :-)))
Ciao! dalle ricette che vedo mi pare che anche tu sia abruzzese come me! Se non ti spiace vorrei inserirti nel mio elenco di foodblogger abruzzesi! Anche noi abbiamo fatto i cavicionetti qualche giorno fa, sono davvero una bontà! 🙂
Che piacere!Ma certo che puoi inserirmi tra i tuoi link, farò anch’io lo stesso con ‘Essenza indivisibile’ 🙂