Caduta libera

Ciambellone di mele caduche

“Mangiamo mele, soprattutto perché ci cascano in testa”. – Ha detto un giorno mio marito col piglio scientifico di chi  quasi quasi si arrende ad un principio di gravità. 

Ma la verità è che anche tutto il resto non fa altro: e cioè cadere. Nocciole e noci, ad esempio, ne sanno qualcosa dello sforzo richiesto a raccogliere tutto il tempo in agosto le prime, a ottobre le seconde. 

Il punto però, è che nel mezzo ci sono settembre e soprattutto le mele che, in questo caso, ci cascano letteralmente in testa con un peso specifico e un impegno di lavoro non indifferente. 

E infatti io e Silvia, una cognata per sorella, quando non ce la facciamo più a inerpicarci e sperticarci nella raccolta a oltranza, decidiamo ad un certo punto di attendere direttamente la caducità che è una certezza, ma soprattutto non richiede scale solo tanta forza di gravità. Insomma, una caduta libera.

Quest’anno poi, di una serie di scelte, è stato complice il ritrovamento di un vecchio libro di cucina di una zia, che non è mia zia ma che tutti in famiglia, in segno di rispetto, abbiamo sempre chiamato ‘zia Antonietta’. Proprio sotto l’albero più sicuro di verdi Granny Smith senza alcuna intenzione di cadere, io e Silvia ci siamo accomiatate dagli uomini trovando ricette a base di mele, con l’unica accortezza dell’ingrediente della caducità. 

Se si trattasse di un pezzo di carne, l’aggettivo ‘frollata’ sarebbe perfetto, ma in effetti anche a proposito di frutta l’attributo rende l’idea del valore aggiunto dalla caducità, sul equilibrio perfetto tra sapore e consistenza della mela.

raccolta mele

torta di mele

mele caduche

alberi di mele

Quello che è successo nei giorni della raccolta è stato cucinare le mele caduche in ogni salsa e condimento e dolci che potessero intrattenerci all’opera e tutti insieme.

Ma la verità è che quando è arrivato il momento dello smaltimento a oltranza, soprattutto delle più brutte e bacate, a casa c’erano fortunatamente Alberto e la sua folta squadra di operai da sfamare ogni mattina alle dieci.

“Persone come te non gé” mi sono sentita dire tutte le mattine da Alberto, e poi ‘…non gè’ in coro e in sottofondo, da tutti i presenti quando il profumo del ciambellone con le mele assicurava la prima pausa da calce e martellamenti vari.

C’è da dire che ogni mattina quello su cui ho potuto contare, mele a parte, erano pure due uova di media grandezza di Palmira e Ottavia e non di più. Ma anche in questo caso, il libro di zia Antonietta una raccomandazione implicita ce l’aveva, e non sulle uova ma proprio sulle galline: due uova di ‘galline razzolanti’. Una bella fortuna insomma, se la gallina ‘gé’.

Poi nella pratica giornaliera ho capito una cosa: indipendentemente dalla scelta di olio o burro nell’impasto, che valgono come due punti di vista di tutto rispetto in un caso o nell’altro, ciò che conta è considerare sempre 100 gr di farina e 50 gr di zucchero a uovo per avere un bilanciamento perfetto tra le parti. E io l’ho fatto tutti i giorni e tutte le volte finché è stato possibile.

O almeno finché non ho conosciuto il mio nuovo farmacista di campagna. Quel giorno in preda all’euforia mi confessava una cosa bella: di aver scoperto il mio blog nell’intento di trovare la mia data di nascita sul web.

Euforico era proprio euforico lui e, dall’altra parte del bancone, io pure se non fosse stato per i risultati di un’intolleranza ormai allargata a gran parte delle farine che più amo.

“ Signora ma lei può continuare a cucinare, eviti solo di mangiare!” Mi ha consolato come poteva, soprattutto lui, il farmacista ancora euforico malgrado tutto, malgrado me.

Così mentre ad oggi sperimento farine alternative per tarare nuove certezze, ho deciso che il ciambellone soffice alle mele caduche, e di cui in molti mi hanno chiesto la ricetta su ig, non può essere censurato per colpa del glutine. E allora glutine sia: purché ci sia in giro una gallina razzolante e una mela in caduta libera.

cassette di mele

mele e mele

mele rosse

in cucina

Ricetta del ciambellone soffice alle mele caduche

ciambellone di mele

Ingredienti per 4 persone:

  • 2 uova di media grandezza o 3 piccole 
  • 100 gr zucchero semolato
  • 200 gr di farina
  • 50 ml di latte
  • 40 ml olio di semi di girasole
  • 1 cucchiaino di cannella
  • mezza bustina di lievito sciolto con un po’ di latte aggiunto (1 cucchiaio)
  • mezza mela in fettine precedentemente condite con cannella, zucchero demerara e limone
  • 1 cucchiaio di zucchero demerara da spolverare in superficie prima di infornare
  • 1 manciata di pinoli

Procedimento:

  • Montare più a lungo possibile le uova con lo zucchero, fino a raggiungere un composto spumoso, giallo paglierino. 
  • aggiungere la farina e la cannella montare un po’ e subito dopo tutti gli ingredienti liquidi + il lievito sciolto. 
  • una volta versato l’impasto in una tortiera  (20 cm di diametro) imburrata e spolverata di farina aggiungere le fettine di mele precedentemente condite con zucchero cannella e limone. 
  • Spolverare ulteriormente con dello zucchero demerara
  • Infornare a 180 gr per 30’
  • Assicurarsi con la prova stecchino che il dolce sia cotto perfettamente, sfornare e servire con una spolverata di zucchero a velo.

Nota: nella foto in cui il dolce è porzionato è stata utilizzata la farina d’orzo che ha reso la texture del dolce più rustica, diversamente se si desidera una maggiore alveolata ed elasticità si può procedere con una qualunque altra farina a base di glutine (farro e/o grano tenero) 

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9 thoughts on “Caduta libera

  • Era da tanto che TI aspettavo e che ASPETTAVO una torta di mele caduche, perché io lo so che qui, trovo le mele che piacciono a me, quelle che tu hai cucinato ad oltranza ai muratori per la pausa delle 10, quelle che io raccolgo per prime e non perché sono alla mano e hanno fatto la sola fatica di abbandonarsi alla forza di gravità rotolando giù in caduta libera, ma perché sono quelle che AMO di più, piccole, brutte, storte e bacate.. che mia mamma mi dice sempre ” ma dai, Manu… quelle a terra no!” ed io “ma siiiiiiiii.. che vanno benone!”
    Ecco.. io vorrei passare da te tutta l’estate ed aspettare insieme il tempo delle mele, trascorrendo i giorni giù a covino a raccogliere tutto quello che gentilmente ha ceduto alla caduta, oltre a racchiudere in barattolo l’eccedenza (a suon di Mina ovviamente! 😉 ) …
    Mi piace questa nuova ”regola” matematica che collega uova, farina e zucchero… brava la “zia Antonietta”!
    Tu lo sai che questa torta qui domani è già infornata vero?
    Io non ho la fraina d’orzo (faccio anche fatica a reperirla qua da me), ma ho del buonissimo farro monococco che di glutine ne ha ben poco e credo che opterò con quella… Anzi! dato che gli ovetti di galline razzolanti non mancano, potrei raddoppiare la dose dato che non ho la tortierina da 20…
    che ne pensi Laurè?
    Ora ti lascio, ma torno… <3
    Grazie… <3
    Ti abbraccio forte.
    Manù

    • Eccomi Manù!Ma certo che io me lo ricordavo che tu eri quella delle meline stortignacole ma dolci e croccanti 😀 anche a me piacciono di più e tanto di più!Si Manù in realtà la tua farina di farro è ottima e migliore della mia: perché vedi, nella prima foto (quella della torta in tortiera) avevo usato anche io la farina di farro e infatti la torta era più morbida ed elastica. Poi però dopo aver ritirato i famosi risultati dal farmacista, ho provato a rifarla declinandola con l’unica farina a me consentita a base di glutine, cioè quella di orzo (foto delle fettine). E in effetti il risultato cambia di molto: il dolce si presenta più secco e compatto (in genere si dice rustico, per trovare un eufemismo). Io voto farro tutta la vita e si, vai pure con il doppio della dose se la tua tortiera è più grande ma fai bene le tue misurazioni altrimenti rischiamo di ritrovarci con un simil ciambellone della Antoci (ricordi?) che strabocca dalla teglia 😀
      Io da questo momento metto su Mina a palla, vieni quando vuoi!;-)
      Forte forte ti abbraccio anche io!

      • Me lo ricordo si, il ciambellONE dell’Antoci.. Eccome! Allora potrei optare per 3 uova, nel mezzo praticamente… e fare 300g di farina e 150g di zucchero, se ho ben capito la formuletta… poi per il resto faccio due calcoletti e via…
        comunque… intanto l’ho infornato nello stampo da cake con le dosi tue e, non ti dico che profumo che c’è in casa… Sarà una delle torte di mele che rifarò più spesso…
        ah! Io ci vengo davvero da te, sai?????

  • L’ineluttabilità della caducità, oserei dire… <3
    Ciao Lauretta bella, che bello leggerti, ogni volta, ma soprattutto in questo periodo.
    Amo questo momento dell'anno che mi costringere a smontare il set alle 16, a mettere un po' di acqua sul fuoco mentre cerco di recuperare il casino apocalittico in cucina, e venire qui a rintanarmi 5 minuti con un tè bello forte, a leggere te 😉

    • Rossella bella ma che sorpresa mi hai fatto a passare di qua!:-D
      Anche io quest’anno amo in particolare modo questo momento del pomeriggio: è il tempo limite che assegno al lavoro e oltre il quale non vado per entrare finalmente in cucina per noi, per la cena, per una coccola. So che mi capisci bene!
      p.s. In questo momento in forno cuoce una nuova torta, nata dalle ultime sperimentazioni ‘free’ ti piacerebbe tantissimo!;-)

  • Il tuo post arriva in un oggi in cui anche io stavo riflettendo sulla caducità delle cose… perché proprio oggi valutavo, come sempre più spesso ama sottolineare mio figlio Samuele, di come il mio seno e il mio tono su sia manifestato inesorabilmente verso il basso.
    Ma di fronte a questa torta di mele, allo stampo a ciambella, alla carriola e alle galline razzolanti, io ti dico (come mi confortassi tu stessa di fronte alla mia confessione di aver perso il mio li.co.li ) … ma chi se ne frega!
    Il ciambellone di mele ti tira su il morale senza dover ricorrere al chirurgo, ti fa sentire razzolante e in termini economici ti costa molto meno

    • Cara Romina non assecondare la trappola a cui inesorabilmente ci porta il nostro occhio e pensa che lui, il nostro ‘occhio’, quando fa così non è obiettivo ma solo pigro: e cioè quando guarda è più felice di andare in discesa che in salita. Per cui non dargli retta e se proprio vuoi depistarlo da te e il tuo corpo bellissimo allungalo pure dentro uno di questi piattini ;-D
      Ti abbraccio forte forte!

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