Per Bacco!

torta di pesche amaretti e Chardonnay

Da fare assolutamente con tre punti esclamativi, ho scritto un po’ di anni fa sulla pagina più spiegazzata de “La cucina del gusto” di Simonetta Agnello Hornby. 

Spiaggiata al sole greco d’agosto, ricordo solo l’irresistibile desiderio di questa torta agli amaretti, pesche e Chardonnay. 

Ci vuole una certa formazione giovanile per intendere che una cosa buona è buona e io a proposito di bontà ho avuto chi mi ha insegnato bene due cose: “La bontà delle persone si svela mangiando” e che “… la bontà delle pesche si esalta con un buon vino!” Lo diceva mio nonno, mentre caricava il suo bicchiere ora di pesche ora di vino.

“Bene e io un buon vino ce l’ho” – ho pensato il giorno in cui ho deciso di fare la mia proposta per accompagnare lo Chardonnay dell’Azienda di Mezzacorona. 

Prima di questa collaborazione non potevo dire di conoscere il Trentino, ma adesso sicuramente lo degusto: conoscendolo attraverso i profumi e gli aromi dei suoi vini, che stimolano la mia immaginazione quando penso alle ricette da abbinare alle loro proprietà organolettiche. Condivido volentieri una piccolissima parte di lavoro che mi ha appassionato e che continua a coinvolgermi. 

E’ da qui che è arrivata l’idea di un abbinamento ‘audace’ e non perché si proponesse l’accompagnamento di un vino ad un dolce, ma per l’impiego del vino come ingrediente protagonista.

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Cucinare con il vino

Sono cresciuta in una casa in cui le donne per economia domestica distinguevano il vino ‘da bere’ dal vino ‘per cucinare’, come se il primo dovesse di regola essere più nobile del secondo e di norma continua ad essere così: ma ci sono piatti prelibati che trovano la ragione d’essere esattamente quello che sono, solo ed esclusivamente grazie al vino come ad esempio il risotto all’amarone o lo stracotto al nebbiolo per cui eccomi qua con il singolare caso della torta alle pesche e Chardonnay.

“La bontà delle persone si rivela mangiando”

“La bontà delle persone di svela mangiando – è vero – ma anche bevendo” – ti direi oggi caro nonno. Che di persone brutte mi è capitato di incontrarne a tratti e in effetti erano le stesse che scansavano carote e cipolla dal ragù e bevevano la coca cola con la pasta asciutta. 

Ma se posso, adesso che sono grande e di stranezze ne ho viste abbastanza, io proprio non capisco quelli che al ristorante ordinano un calice di vino, invece di una bottiglia pure se siedono a tavola in quattro.

Per queste ultime non c’è esternazione migliore di un sintetico ed esaustivo “per Bacco!” Per tutti coloro invece che mangiano bene e bevono altrettanto bene, ricetta oltre e buon vino si possono trovare sul sito di dell’Azienda Mezzacorona.  

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