La bella di giugno

La bella di giugno

Se proprio devo mettere il naso fuori casa, in genere di questi tempi mi presento con un porta torte refrigerato e la richiesta di una doccia. 

Così è successo qualche giorno fa, dopo una settimana di raccolta delle pere coscia, anche se io ho scoperto un nome alternativo che mi piace di più: la bella di giugno. 

La bella di giugno

In genere la pera in questione viene raccolta a luglio ma è pur vero che cominciamo a prepararci all’evento nell’ultima settimana di giugno io e un alveare di vespe ormai puntuali da quattro anni per vedere chi di noi arriva prima. 

pere

Pere coscia

pere in cucina

Quest’anno però ho giocato d’anticipo e per mettere al sicuro tutta la refurtiva dal luogo originario ho optato per la più banale delle trasformazioni: conserve di marmellata. 

“La fata delle marmellate”

Così definita Christine Ferber in una video intervista del Corriere Tv  al tempo delle video serie sulle “Donne del cibo”. Belle tutte e speciali le donne intervistate, ma soprattutto con una storia personale da raccontare. Ecco delle signora Ferber ricordo molto bene le pentole di rame, la storia del suo infallibile metodo ma anche il racconto timido di come abbia preferito vivere una vita con le sue marmellate perché per tutto il resto non c’era tempo.  

E in effetti di tempo per una marmellata il suo metodo ne richiede, come quello di un’intera notte. 

In questo modo mi sono ritrovata come tutti gli anni scalza e a sventagliarmi davanti ai fuochi con l’unica soddisfazione, ma proprio l’unica, di verificare la professionalità di una nuova casseruola in rame ricevuta nel giorno del mio compleanno.

Il giorno del mio compleanno è così: si rinnovano gli anni ma anche le pentole, ecco perché posso vantare una gran collezione soprattutto di queste ultime.

Però di aspettare tutta una notte non ce l’ho fatta e dei preziosi consigli della Ferber ho fatto tesoro, selezionando solo quelli che sarei riuscita a rispettare: una pentola in rame, appunto.  

marmellata portrait

marmellata

Il punto è che dopo aver contato sei vasetti di pere, almeno con uno ho pensato di dover fare qualcosa: anche se a base di glutine, anche se non per me. 

Una doccia in casa d’altri

Così ho suonato a casa di Silvia, l’unica persona di cui si narra l’aver fatto sparire con metodo e una certa calma sei cannoli siciliani senza alcun effetto collaterale visibile o invisibile, praticamente una dote di cui il mio addome è privo sin dalla nascita.

“Ho preparato delle crostatine di pere e ricotta per te” – Le ho detto sulla porta di casa, perché dopo la storia dei cannoli so che tra lei e la ricotta c’è una passione consumata, che si riaccende ogni volta le due si ritrovano in presenza l’una dell’altra. Ed è stato proprio in nome e in cambio di tutto questo che le ho chiesto di poter fare una doccia.

Tortine ricotta e pere

Pensavo di aver superato la fase della doccia in casa d’altri dai tempi dell’adolescenza e delle estati a Pescara, e invece no.

Il caldo a Roma non risparmia proprio nessuno, così c’è chi ‘per sbaglio’ entra in una fontana e chi per sfacciataggine sotto la doccia di un altro.

La città in questi giorni fortunatamente è deserta ma il caldo ricorda molto l’effetto di una concentrazione umana che aumenta la sensazione di una corsa a ostacoli in direzione dell’acqua ovunque se ne trovi. E non c’è molto altro da aggiungere se non che io a tutto questo non sono più abituata e la presenza di un condizionatore non mi salva dalla claustrofobia davanti ad una finestra chiusa.  

Del resto la situazione più o meno è la seguente per chi vive in città, pur ostinandosi a ripetere ‘di non poter rinunciare a tutto questo’. 

Ad ogni modo le mie crostatine sono piaciute tanto a tutti coloro si siano ritrovati a passare da Silvia dopo di me: Livio che abitualmente non mangia dolci a meno che non sia distratto, Valerio che ha voluto la ricetta nella convinzione si trattasse di bocconotti e Silvia stessa che si è preoccupata di ripulire tutto ciò che è sfuggito all’attenzione degli altri. 

Ebbene no, la frolla è normale e non a base di rossi d’uovo, il ripieno poi è di ricotta e non di cioccolato o pasta di mandorle. 

Ad ogni modo forma e stampo sono quelli se non fosse per questa mia tendenza a capovolgere la torta sul diametro più lungo. Mi piace che la base sia più larga e ben piazzata e ancor di più mi piace che lo strato di marmellata diventi il primo strato visibile prima della ricotta. 

Tutto il resto fa una spolverata di zucchero a velo. 

Tortine

Ricetta marmellata di pere  

Ingredienti 

  • 1,6kg di frutta fresca e bio
  • 900 gr di zucchero semolato
  • 1 limone
  • Aromi facoltativi nel mio caso, foglie di erba cedrina.

Procedimento

  • Lavare bene la frutta e privarla del torsolo, avendo cura di lasciare la buccia
  • condire la frutta fatta a pezzi con zucchero, limone e cedrina
  • lasciar macerare per un ora nel frigo  
  • Dopo questo tempo mettere in una pentola di rame sul fuoco, non appena lo zucchero si sarà sciolto e la frutta si sfalda, frullare con un minipimer a immersione.
  • Cuocere finché i liquidi in eccesso non risulteranno evaporati e la marmellata comincerà ad assumere la consistenza desiderata.
  • Invasare in barattoli sterilizzati e dopo aver sigillato con coperchi nuovi, capovolgere per il sottovuoto.

Tortine di ricotta e marmellata di pere

Tortine ricotta e pere coscia

Ingredienti per sei tortine

  • 300 gr di farina (io 200 gr farro + 100 di riso)
  • 125 gr di burro freddo
  • 100 gr di zucchero
  • 1 uovo + 1 tuorlo
  • marmellata di pere qb
  • 300 gr di ricotta di pecora
  • 1 cucchiaio di miele

Procedimento

  • Impastare in una planetaria la farina con il burro, la farina e lo zucchero secondo il metodo classico, non appena si sarà ottenuto un composto sabbioso aggiungere l’uovo più il tuorlo.
  • Raccogliere l’impasto, dando la forma di una palla, e lasciarlo riposare in frigo mentre si prepara il ripieno.
  • Nello stesso bicchiere della planetaria, montare la ricotta con il miele fino a raggiungere la consistenza di una pomata. 
  • Stendere l’impasto delle crostatine tra due fogli di carta forno e rovesciarlo in stampini precedentemente imburrati facendo in modo che i bordi aderiscano per bene. 
  • Bucherellare il fondo e stendere con un cucchiaino prima un velo di marmellata sul fondo e poi con l’aiuto di una spatola il ripieno di ricotta.
  • Stendere la frolla avanzata e sigillare ogni crostata con un ‘coperchio’ di frolla.  
  • Bucherellare la sommità delle tortine. 
  • Infornare per 15’ circa a 180 °C forno ventilato + grill,  facendo attenzione che non cuocia troppo, perché in questo caso la ricotta potrebbe ‘lievitare’ sollevando le strisce di frolla dal guscio. 
  • Sfornare e servire fredda con dello zucchero a velo.  

pere bella di giugno

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3 thoughts on “La bella di giugno

  • Tre finestroni grandi ed un portone spalancati per far circolare dell’aria che si muove solamente grazie alle pale di un vecchissimo ed impolverato ventilatore, però, se tu ti presentassi or ora sull’uscio di casa mia, anche sprovvista di dote, mi troveresti avvolta in un maglione di lana nero, perché, tra caldo e vaccino, sto sudando come non mai e… sia mai mi prendessi una rincroccata con tutta sta corrente! Ovviamente il bagno grande sarebbe a tua disposizione con doccia o vasca ….
    Detto questo… ”La bella di giugno” mi sembra un nome più che mai azzeccato per questa pera dalle forme così sinuose e femminili e anche il tuo metodo confettura mi sembra più che giusto (anche io per quella di fragole ne ho creato uno dopo vari e vari tentativi)…
    Volevo chiederti Lauretta, se volessi fare una crostata grande, anziché le crostatine, posso farla giusto? e in caso per la cottura mi tengo sui 30-35 minuti no? Io non ho la confettura di pera coscia, ma di altre perine e credo vada bene lo stesso… vero?
    Ti abbraccio fortissimo (un po’ appiccicosa ma vabbè, poi ci si doccia.. non insieme eh?!).
    Manù.

    • Ma certo che si a tutto!Alla doccia, al tempo di cottura della crostata unica, in questo caso ti consiglio un diametro di 20 cm soprattutto se vuoi coprirla con un disco pieno di impasto.
      Manù ma questo maglione nero?
      Io l’altro giorno mi sono stesa a terra e ho trovato il pavimento con una temperatura ideale, anche se non riesco a lamentarmi del caldo sai? Non capisco come ci si possa a lamentare del caldo… e nel caso in cui sia esagerato si può sempre citofonare a qualcuno e chiedere di fare una doccia.
      E comunque se passassi dalle tue parti, mai e poi mai lo farei senza dote anche se tu mi negassi l’ingresso in bagno 😉
      Ti abbraccio Manù!

  • Ooooh Lauretta, io ed il pavimento siamo spesso a stretto contatto, sai? io e la piccola belvetta pelosa di ci spaparanziamo a terra un sacco di volte al giorno per vedere l’effetto che fa!
    Dunque la questione maglione riguarda il fatto che ieri pomeriggio ho fatto la terza dose di vaccino e durante la cena ho iniziato a sudare da matti (si, ok faceva un caldo assurdo), colavo proprio e quindi, siccome c’era il ventilatore acceso (perché nonostante fosse tutto aperto non muoveva un filo d’aria) per evitare di prendere una rincroccata a collo e schiena mi sono avvolta nel maglione di lana… ehehehe… mi ricordo mia nonna che mi diceva sempre di tenere coperti i reni!
    Nemmeno io sono lamentosa, anche se in queste giornate ammetto di soffrire abbastanza… ”non fa nemmeno essere secca” ho detto a mia mamma mentre tiravo su gli occhiali arrivati ormai alla punta del naso (ecco del caldo/sudore l’unica cosa che mi urta è il fatto che ogni due secondi devo aggiustare gli occhiali)..
    Allora io ti aspetto, ok?
    Ti abbraccio anch’io Lauré!

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