C’è stato un particolare momento questa estate in cui, a chi per caso o per cortesia mi chiedeva: “Come va?” Io rispondevo: “Macino farine!” Con dolcezza mio marito ha tentato di farmi prendere in considerazione la possibilità di rispondere come conviene “Semplicemente ‘bene’, va bene no?”
Author: Laura Ottaviantonio
“Non me la fai una cotognata?”
“Non me la fai una cotognata?” Eccolo il potere di una domanda che si innesta su una negazione: chiede esattamente il suo contrario! Ormai ne sono certa: la grammatica ha sempre delle intenzioni specifiche, come le domande di mio marito. Ad esempio una cotognata. Ma io amo mio marito.
Stereotipi di settembre
Il primo post di settembre è come quello del primo dell’anno. Ci devono stare dentro i nuovi propositi, le nuove aspirazioni e i nuovi progetti, purché tutto sia reso noto con una discreta ansia di prestazione e una certa titubanza che fa sempre molto modesti e scaramantici pure.
Un’estate a pedali
Le tre domande di mia madre in successione sono sempre state così: due ordinarie e una straordinaria. Come la mattina in cui mi sono svegliata in Abruzzo: ho preso la bici e sono arrivata al mare felice di tutta la strada percorsa. Ma a un certo punto squilla il telefono. Mia Madre:
E la chiamano estate
Due anime si contendono la mia estate: una si bea di un’eccezionale casalinghitudine a oltranza, l’altra di una competizione canora tra me e Rita Pavone. Cantiamo, tutto il tempo, ‘Fortissimo’ e ovviamente anche il vicino ci sente, pur ignorando l’identità dei destinatari di questa sottil tenzone. E comunque, nel mio caso, non si tratta di […]
A giugno mi stimo e mi conservo
Pensa a questo: quando ti regalano venti chili di zucchine tutte nello stesso giorno la verità è che ti stanno portando o a un’inevitabile ‘abbuffata’ o a un’inevitabile occupazione. E data l’inevitabilità dell’intera questione, io ho optato per la seconda.
Frammenti di un discorso amoroso ai tempi di ig
Si parlava d’amore e: “…ogni tanto ho la sensazione che tra me e te ci sia qualcuno” – mi ha detto mio marito. E in effetti si, ho pensato io. C’è esattamente un mondo, tra me e te e a tua insaputa. A mia difesa dirò soltanto che la colpa è di un tutorial.
Come un agretto, acremente
La poesia di questi tempi è possibilmente post(abile) o possibilmente no. In ogni caso possibile, o impossibile, io me la posto e riposto più o meno così: per lo più personalmente.
Se qualcosa succederà, lo dirà la cupola…
Rea confessa ecco la verità: in effetti non sono certa che la farina fosse ‘di forza’ e la ‘previsione’ del palloncino glutinino che perde aria da un buchino impercettibile forse si è compiuta, proprio come in questi casi si compie. Ad ogni modo è un venerdì sera.
La mia geografia
“Attenta alla ferrovia!” – mi dice mia madre. “Ma non c’è più la ferrovia…” Le rispondo io.
A buon intenditore poche parole
C’è gente là fuori, per strada, che di tante cose non sospetta cosa stia facendo proprio io dentro casa. Prima o poi questa gente arriverà a destinazione e se suonerà al mio campanello di domenica scoprirà che il pranzo è abruzzese.
La signora dello strutto
Questo fine settimana la “signora del sapone” non ha fatto il sapone perché da Michele, il macellaio, è arrivata prima la sottoscritta: la “signora dello strutto”.
Ricordi e dintorni intorno al burro
Non sono moltissime le avventure che può ricordare un personaggio non interessato al burro, soprattutto se ci riferisce ad un onnivoro. Ma un indizio fondamentale è che quel personaggio sono io.
Melassa a parte
Forse l’errore è stato stabilire che in principio ci fossimo solo io e la melassa nello spazio finito della mia cucina, mentre l’idea era quella di sfornare soltanto dei bagels.
Ricette e vicende di Natale
Noi le chiamiamo ‘cene franzose’, al posto di ‘cene francesi’, ma la verità è che sono le cene prenatalizie: quelle sul tagliere di tartine e terrine, da mangiare rigorosamente con le mani e a gambe incrociate sul tappeto. Possibilmente tete à tete.